Primo (I) dinosauro scoperto è “Ciro” nel 1981; II “Antonio” nel 1994; III “Saltriosauro” nel 1996; IV “Bruno” nel 1999; V “DinoSaro” nel 2005; VI “Tito” mostrate ossa nel 2012.
I. “Ciro”
Nel 1981 Giovanni Todesco scopre “Ciro”, il primo dinosauro italiano, in una cava a Pietraroja (Benevento) su una piccola lastra calcarea di 38 per 26 centimetri. Nel 1993 contatta il Museo di Storia Naturale di Milano per mostrare il reperto, che viene riconosciuto come un dinosauro. Nel 1998 esce il lavoro scientifico di Cristiano Dal Sasso e Marco Signore.“Ciro” verrà chiamato Scipionyx samniticus. E’ una nuova specie di dinosauro teropode (appartenente alla famiglia dei Compsognatidi), un piccolo predatore vissuto in Italia circa 110 milioni di anni fa, nel Cretaceo Inferiore (Albiano), morto pochi giorni dopo la nascita, probabilmente finendo in una laguna e seppellito dai fanghi calcarei che lo hanno protetto per milioni di anni. Da adulto si stima non avrebbe superato i due metri di lunghezza. “Ciro” è l’unico dinosauro al mondo ad essersi fossilizzato con gli organi interni, fatto che ha permesso di realizzare una specie di “autopsia”: si vedono i legamenti tra le vertebre, le cartilagini articolari, parte dell’esofago e della trachea, tracce del fegato, l’intero intestino, i vasi sanguigni, i fasci muscolari composti da cellule ancora perfettamente allineate. Le straordinarie condizioni di conservazione dell’animale hanno svelato persino quali siano stati gli ultimi pasti di “Ciro”, piccoli rettili e pesci, rimasti fossilizzati in punti precisi lungo il tubo digerente. Le dimensioni relativamente grandi di una zampa di lucertola trovata nello stomaco fanno pensare che il piccolo dinosauro sia stato nutrito dai genitori con pezzi di prede catturate e sminuzzate appositamente. Altri primati di “Ciro”: uno dei dinosauri più piccoli al mondo, uno dei più completi, un rarissimo esempio di “cucciolo” di dinosauro da poco uscito dall’uovo. Un altro aspetto importante del ritrovamento del piccolo dinosauro riguarda la paleogeografia e dimostra che l’Italia, 110 milioni di anni fa, non era sotto il livello del mare, ma era costellata da terre emerse.
“Ciro” è custodito dalla Soprintendenza Archeologica di Caserta e Benevento, sede di Benevento, oggi esposto in una mostra paleontologica permanente.