I coralli sono organismi marini che appartengono al Phylum CNIDARIA, ed in questa sala possiamo trovare i CORALLI e i GORGONACEI.
I primi sono degli organismi per lo più coloniali, formati da piccoli animali (POLIPI) simili alle attinie, che secernono uno scheletro calcareo robusto (CORALLITE).
I gorgonacei o coralli cornei sono invece simili a cespugli. I polipi si riuniscono a miriadi costruendosi uno scheletro assile centrale, flessibile, formato per lo più da gorgonina (una proteina) che sostiene la colonia.
Questi animali appartengono al gruppo degli Cnidari come le meduse, alle quali sono accomunati dalla presenza di cellule urticanti sui tentacoli (gli cnidoblasti: knidé in greco significa ortica).
I coralli costruttori e le barriere coralline
Chi sono i coralli costruttori (o madrepore)?
Sono organismi per lo più coloniali, formati da piccoli animali (POLIPI) simili alle attinie, che secernono uno scheletro calcareo robusto (CORALLITE). Un ramo di corallo è coperto da migliaia di piccoli polipi (1-3 mm), ognuno ospitato in una cavità del corallite detta CALICE. Nei mari tropicali le madrepore concorrono a formare BARRIERE, BANCHI E ATOLLI corallini. Le madrepore (Ordine MADREPORARI) sono un Genere di ANTOZOI appartenente al Phylum CNIDARI.
Che cos’è una barriera corallina?
È un’estesa e imponente formazione calcarea di origine animale, formata da molti organismi; i più importanti sono le madrepore.
Le madrepore, generazione dopo generazione, accumulano i loro scheletri calcarei, fino a formare una scogliera. Solo lo strato più esterno è vivo (abitato cioè dai polipi), mentre quelli sottostanti rappresentano gli strati antichi, non più abitati dagli animali.
Dove si possono trovare le barriere coralline?
In acque limpide (perché deve esserci luce sufficiente per permettere la fotosintesi alle loro alghe simbionti), poco profonde (fino a 50-60 m), con concentrazioni di salinità costanti. Inoltre sono necessarie acque calde, con temperatura da 20 a 28 °C. Questo limita la loro presenza nei mari tropicali e semitropicali.
Le Barriere Coralline sono tra gli ecosistemi con la maggiore biodiversità al mondo (vi vivono migliaia di specie diverse, tra cui 4000 specie di pesci) ma anche tra i più fragili. Oltre a cambiamenti climatici, i versamenti di petrolio da parte delle petroliere, la crescente attività di pesca con esplosivi, l’intenso commercio di corallo e l’aumento della sedimentazione dovuta allo sviluppo edilizio lungo le coste (turismo!) sono i principali fenomeni che minacciano la sopravvivenza delle barriere coralline.
Coralli costruttori e le barriere coralline: varietà nelle forme dei coralli
Le madrepore hanno forme variabili, che dipendono soprattutto dalle condizioni fisiche e chimiche dell’ambiente. La stessa specie può avere forma incrostante o globosa in zone con elevato moto ondoso, ramificata o a fungo in zone tranquille. Tipiche forme coloniali sono i generi Acropora, Goniastrea, Pocillopora (con polipi piccoli, 1-3 mm). Esistono anche madrepore solitarie: al genere FUNGIA appartiene il più grande polipo solitario vivente, con un diametro che può arrivare a 25 cm.
Polipo + alghe = corallo!
Nelle cellule dei polipi vivono microscopiche alghe verdi, le ZOOXANTELLE. Tra alga e corallo si ha una SIMBIOSI (associazione tra due o più organismi che porta ad un beneficio reciproco): le alghe ricevono riparo e utilizzano i rifiuti azotati del polipo; il polipo è avvantaggiato dalla produzione di sostanze nutritive da parte delle alghe ma soprattutto nella formazione dello scheletro di carbonato di calcio. L’acido carbonico, che si forma dalla reazione dell’acqua con l’anidride carbonica, tende a sciogliere il carbonato di calcio dello scheletro: le zooxantelle, sottraendo l’anidride carbonica per la fotosintesi, impediscono la formazione dell’acido carbonico e favoriscono la formazione del carbonato di calcio.
Curiosità
Lo sbiancamento delle barriere coralline (o bleaching) è dovuto all’espulsione delle zooxantelle. Questo processo mette in forte crisi la vita della barriera stessa, poiché senza zooxantelle il corallo muore. Le cause: si pensa che molto dipenda dai cambiamenti climatici in atto. Sono infatti nocivi sia l’innalzamento della temperatura dell’acqua, sia la maggior penetrazione delle radiazioni ultraviolette, dovuta alla diminuzione dello strato dell’ozono.
La più grande barriera al mondo è la GRANDE BARRIERA CORALLINA AUSTRALIANA, lunga più di 2.500 Km. Non è una struttura unica, ma un insieme di formazioni coralline con dimensioni che variano da poche centinaia di ettari a 50 Km/q.