Roberto de Visiani

Breve biografia
Nasce a Sebenico nel 1800 e finiti gli studi giovanili si trasferisce a Padova per laurearsi nel 1822 in medicina.
Nel 1836 succede a Giuseppe Antonio Bonati, suo maestro, alla guida dell’Orto Botanico di Padova e nel 1837 diventare Professore Universitario, insediandosi nella nuova cattedra di Botanica dell’Università.
Nel corso della sua vita mantiene degli ottimi rapporti con la sua città natale provvedendo spesso, con donazioni, alla salute dei poveri; partecipando nel 1836 con una forte somma, all’ampliamento e ammodernamento dell’ospedale cittadino fondato da suo padre.
Nel 1877 lascia la cattedra all’Università e un anno dopo, il 4 maggio, muore a Padova e le sue spoglie vengono portate nel cimitero di Sebenico.

Al Chiarissimo Consigliere G. Muzio Tommasini
Caro Tommasini ho ricevuto la Lemna e vi ringrazio, come pure lo fo del Lilium Cattaniae che aspetto. Se aveste un buon esemplare di Arenaria neelgherrensis Wight mandatemela per lettera che ve la restituirò. Addio
Padova 1 settembre 1871

Roberto de Visiani e la Botanica
E’ uno dei padri della moderna botanica in Italia, le sue pubblicazioni e la determinazione di nuove specie lo attestano come uno dei maggiori studiosi europei del tempo.
Dal 1828 al 1830 collabora con la Gazzetta botanica di Ratisbona (Botanische Zeitung) pubblicando

  • Plantae rariores in Dalmatia recens detectae (1828)
  • Plantae dalmaticae nunc primae editae (1830)

Fra il 1842 e il 1845 pubblica a Lipsia il suo saggio più famoso la Flora Dalmatica classificando e descrivendo più di 2500 specie vegetali della Dalmazia secondo il metodo Linneano.
Assieme a Andrea Saccardo pubblica il Catalogo delle piante del Veneto e all’allievo Andrea Massalongo fu il primo in Italia a studiare le piante fossili.
Sotto la direzione di Roberto de Visiani l’Orto Botanico di Padova viene ingrandito accogliendo numerose nuove specie provenienti da tutto il mondo.

Cartoncino di ringraziamento
Carta intestata con le inziali di Roberto Visiani

Roberto de Visiani e il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste
Da botanico dedito allo studio della flora della Dalmazia instaura strette relazioni con i maggiori studiosi di Trieste, ed in particolare con Muzio de Tommasini, uno dei promotori e fondatori del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. La corrispondenza tra i due studiosi, presente nel fondo Tommasini del Museo, è cospicua, e indica un rapporto di stima ed amicizia tra i due botanici. Le lettere infatti iniziano sempre con l’aggettivo “Caro” o “Carissimo amico”.
Lo scambio di informazioni non avviene solamente con le lettere ma anche con l’invio di piante, bulbi o disegni.
Sicuramente i due illustri botanici hanno contribuito alla conoscenza, alla divulgazione e all’incremento degli archivi e delle collezioni del Museo di Trieste e dell’Università di Padova.

Museo Accessibile

Un progetto che si articola in due percorsi divulgativi semplificati, utili a favorire la visita

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