Mantidi aliene a Trieste

di Nicola Bressi, curatore zoologo Museo Civico Storia Naturale Trieste

Era inevitabile che prima o poi succedesse, ed è successo: le mantidi aliene sono arrivate anche tra le case di Trieste, e si sono già riprodotte.
La signora Piera Mezzetti, che ringraziamo, ha pubblicato delle chiare fotografie che ritraggono una mantide religiosa che, il 23 settembre, prima ha zampettato a casa sua a Barcola (Trieste) e poi ha deposto le uova su un muro.

Si vede chiaramente la secrezione spumosa dall’addome, che a contatto con l’aria diviene solida. All’interno di questa spuma solidificata (ottimo isolante invernale) detta “ooteca” stanno le uova della mantide. Ma non di una Mantide Religiosa Europea (Mantis religiosa) bensì di una mantide che ci siamo importati dall’Asia: la Mantide Ierodula (Hierodula tenuidentata).

La Mantide Ierodula è una specie che in ecologia viene detta “aliena”, ovvero una specie trasportata dall’uomo (volontariamente o no) fuori dal suo areale originario. Dal Granchio Blu al Pesce Rosso, dalla Cimice Marmorata alla Nutria, sino all’Ailanto e all’Ibis Sacro, ne combiniamo di tutti i colori.

L’arrivo della Ierodula a Trieste era atteso, perché fa parte di quegli animali che al momento “hanno vinto la lotteria dell’evoluzione”, riuscendo ad adattarsi e traendo beneficio dalle nostre modificazioni umane. Le Ierodule infatti sono abili arrampicatrici (come si vede dalle foto, a differenza delle mantidi europee se la cavano persino sulle vetrate) e ben si adattano alle pareti degli edifici. A Milano da un paio d’anni stanno pure sulle palazzine del centro, basta un po’ di verde attorno o sui balconi. Attive sia di giorno che di notte, depongono le uova anche su manufatti umani, cosa che probabilmente facilita la loro espansione attraverso le merci.

Le Mantidi Ierodula sono anche moderatamente resistenti al freddo, ma certo il nostro inquinamento climatico ha dato loro un ulteriore aiuto. Negli anni scorsi si sono rapidamente diffuse nei Balcani e in Pianura Padana. Trieste è al centro e il loro arrivo era solo questione di tempo.

Ovviamente la domanda è: e adesso cosa succede? Cosa cambia per noi?

Una prima risposta è tranquillizzante: come tutte le mantidi, anche le Ierodula sono innocue per le persone. Anzi, sino a che rimarranno nelle zone urbane potrebbero pure essere utili a predare insetti fastidiosi (come ad esempio le cimici).

Resta però il problema del loro impatto qualora si adattassero ai nostri ecosistemi naturali, come da noi, ad esempio, la boscaglia carsica. Non è oggi possibile prevedere quale impatto avrebbero e quali equilibri andrebbero a toccare. Sicuramente non pare una buona notizia per le Mantidi Religiose nostrane: leggermente più piccole, solo diurne, e meno adattabili alle modificazioni umane. Ma al momento è troppo presto per dirlo. Forse in futuro la Mantide Religiosa sarà quella “selvatica” e la Mantide Ierodula quella “cittadina”? Tutto da studiare per i naturalisti e da osservare per i cittadini. Di certo, noi esseri umani stiamo modificando gli ecosistemi con una rapidità e un’ampiezza mai accadute prima.

Museo Accessibile

Un progetto che si articola in due percorsi divulgativi semplificati, utili a favorire la visita

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