di Nicola Bressi, curatore zoologo Museo Civico Storia Naturale Trieste
Le zanzare in massima parte rimangono qualche centinaia di metri attorno alle acque in cui si riproducono. Più spesso a poche decine di metri. Quindi, se abbiamo tante zanzare: le produciamo proprio noi o qualcuno nel vicinato.
La maggioranza dei nostri focolai di zanzare proviene da edifici e terreni privati.
Cosa fare per avere meno zanzare e quindi meno malattie?
Tutte le zanzare hanno bisogno di acqua per riprodursi. Non “terreno umido”. Non “erbe alte e foglie bagnate”. Ma proprio ACQUA.
Le uova si schiudono in acqua e le larve posso vivere solo dove nuotano.
Però, purtroppo, nuotano anche in un centimetro d’acqua.
Le larve delle zanzare in natura hanno centinaia di predatori e competitori, quindi di norma vivono solo dove non vive nessun altro animale o dove altri animali non possano predarle. E noi umani, attorno alle nostre case, gli abbiamo creato un sacco di habitat riproduttivi fantastici ed esclusivi: secchi, sottovasi, copertoni, rifiuti, tombini, teloni, grondaie, ciotole… la gran parte dei focolai di zanzare è situata in giardini e cortili. Spesso in aree artigianali o industriali.
È normale per chi si occupa di zanzare fare sopralluoghi in luoghi dove i proprietari dichiarano: “noi non abbiamo acqua” e poi la si trova. Troviamo focolai di zanzare in oggetti spesso insospettabili: giocattoli (classico il camion o la carriola da bambino) o ciotole di abbeverata di colonie feline, teloni per coprire legname o imbarcazioni, oppure tubi corrugati riempiti d’acqua.
Erbe e cespugli consentono solo la permanenza temporanea degli adulti, ma non ne causano la presenza e la riproduzione. Quindi non ha senso desertificare un giardino solo per avere qualche adulto in meno.
Eliminiamo invece i siti di riproduzione, così eliminiamo TUTTE le zanzare.
A proposito di piante: le famigerate “piante antizanzara” funzionano solo se ci facciamo un vestito con le loro foglie.
E le acque che non posso o non voglio eliminare/svuotare/rovesciare?
Posso svuotarle ogni 6 giorni (servono minimo 7 gg alle zanzare per riprodursi).
Oppure posso chiuderle con una zanzariera metallica.
Si possono trattare con specifici larvicidi (dimentichiamo il rame e altri inutili o dannosi fai-da-te).
Oppure ancora, popolarle di biodiversità (tritoni, libellule…) ma, a meno che non siano vasche di cemento in mezzo alla città, EVITIAMO di mettere pesci in stagni, pozze e laghetti.
È un illecito sanzionato, perché tutti i pesci nei piccoli stagni sono invasivi (non hanno predatori) molto spesso alieni, che sconvolgono gli ecosistemi con alla lunga effetti controproducenti sulle zanzare.
Un problema serio sono le case abbandonate e i cantieri edili dismessi o interrotti (anche per le ferie estive) lì ci possono essere grandi focolai di difficile gestione (non posso naturalizzarli, coprirli e spesso neppure prosciugarli).
Vanno contattati i proprietari.
E i SOTTOVASI ?
Esistono sottovasi integrati nei vasi e inaccessibili alle zanzare.
Molte piante possono essere coltivate senza sottovasi. Soprattutto se si posizionano sul fondo dei speciali panni assorbenti che prima assorbono e poi rilasciano l’acqua alle radici.
Le disinfestazioni pubbliche devono essere fatte in casi di malattie arrivate agli umani.
Ma VANNO EVITATI trattamenti preventivi con insetticidi nell’aria.
Per 3 buoni motivi:
1) non esistono adulticidi che avvelenano solo le zanzare (ci vanno di mezzo sempre anche api, farfalle, pettirossi…);
2) eliminando la biodiversità, quando le zanzare ritornano, saranno più abbondanti di prima;
3) insistendo coi veleni, produciamo zanzare sempre più forti e resistenti ai veleni.
In definitiva, prima di chiederci cosa si potrebbe fare per avere meno zanzare, chiediamoci cosa NOI stiamo facendo per avere meno zanzare.
Ne va della qualità della vita e della salute di tutti noi.