18/06/2018 – Affollata conferenza stampa stamane al Civico Museo di Storia Naturale di Via dei Tominz 4, in occasione dell’apertura delle sei nuove sale allestite, che saranno inaugurate ufficialmente il 20 giugno, alle ore 17.30, e a cui hanno presenziato l’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi con il direttore del Servizio Musei e Biblioteche Laura Carlini Fanfogna, Patrizia Fasolato, responsabile dei Musei Scientifici, l’esperto entomologo Andrea Colla e Deborah Arbulla, conservatore del Museo ed esperto paleontologo.
Più di quattro milioni di pezzi, con reperti che vanno dalla Botanica alla Cecidologia, Paleontologia, Mineralogia, Zoologia (entomologia, anfibi e rettili, mammiferi terrestri, e ornitologia), Biologia marina (squali e pesci, cetacei, spugne e coralli, conchiglie, molluschi e crostacei) sono conservati al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, tra i musei di storia naturale più antichi d’Italia (nasce nel 1846 e diviene comunale nel 1852).
“Il museo si arricchisce di un ulteriore importante tassello con tante novità allettanti volte a valorizzare un patrimonio scientifico di grande pregio per la città e che vuole essere un ‘polo’ di attrattiva turistica oltre che didattica, offrendo percorsi e contenuti accessibili a tutti – ha detto l’assessore Rossi -. Le nuove sale sono state realizzate grazie all’impegno e al grande lavoro svolto da tutte le persone coinvolte, in funzione del rilancio in atto dell’immagine complessiva della città che può trarre benefici dai flussi turistici e fornire impulso al settore economico e commerciale, e di riflesso in ambito occupazionale”.
“Le sale sono la punta di un ‘iceberg emozionale’ , con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico catturandone la curiosità attraverso ‘composizioni’ del tutto originali e nuovi allestimenti di tipo giocoso e informale. Le collezioni del museo che riguardano il nostro territorio sono ricche e importanti e hanno valenza mondiale come i depositi enormi a disposizione e dotati di strumentazione scientifica. La strategia seguita è stata duplice: da un lato migliorare l’esistente, dall’altro aprire nuove sezioni puntando sull’approfondimento di singoli nuclei tematici delle collezioni. Un’attività che ha consentito di avviare l’aggiornamento e l’ampliamento dell’apparato didascalico dirigendo l’attenzione verso l’abbattimento delle barriere culturali, favorendo il coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi, lo sviluppo di un’informazione di maggior dettaglio rivolta agli adulti senza tralasciare la fascia dei turisti, anche stranieri. Tanti gli apparati in lingua inglese. Uno degli obiettivi poi è l’integrazione tra nostri musei. Stiamo già lavorando per allestire una mostra su Karl Moser a 100 anni dalla morte”. Moser è stato professore di matematica, fisica, scienze naturali e calligrafia al ginnasio statale di lingua tedesca di Trieste dal 1876 al 1904. Grande appassionato di scienze ed archeologia, ha svolto la sua attività di ricercatore soprattutto nelle grotte del Carso. Scopritore, assieme ai suoi collaboratori, di molti importanti siti archeologici, è stato uno dei protagonisti della ricerca scientifica a Trieste a cavallo tra l’Otto e il Novecento. É morto a Bolzano il 2 giugno 1918.
I nuovi allestimenti, nel rispetto della ricostruzione e riproposizione scientifica, aspirano a un coinvolgimento del pubblico. Attraversando le sale il visitatore quasi inciampa nei blocchi che simulano le rocce che ancora imprigionano il dinosauro “Bruno”, incontra l’Orso delle Caverne confrontandosi con la sua imponenza, si ritrova nel buio di una grotta, perfettamente ricostruita, circondato dai tanti animali che la abitano, e, infine, passeggia in un prato dove, tra gigantesche erbe e colorati fiori del Carso, può osservare insetti grandiosi. Un mondo quasi da fiaba che conserva nei dettagli, nel rispetto delle proporzioni, nei cromatismi e nella scelta degli esemplari, tutti i necessari rimandi scientifici.